Ora di cena. Mi chiama un mio autore per sfogarsi. Non ha più un lavoro, la ragazza lo ha lasciato, il corpo comincia a tradirlo quando gioca a pallacanestro e ha difficoltà persino a scrivere. È un concentrato di sfiga. Mi chiama e si sfoga con me per circa 40 minuti in cui parla quasi soltanto lui, mentre mi faccio un panino con birra e lo ascolto mugugnando di tanto in tanto per fargli sentire che ci sono. Alla fine, poco prima dei saluti, gli dico: «Mi raccomando a te, e scusami se non posso fare più di così». Lui mi risponde: «Ma scherzi? Sei il miglior editore del mondo. Sei meglio del mio psicologo e non ti fai pagare. Ti chiamo ancora! Ciao!». Io mi bevo un’altra birra.
2 commenti:
The Doctor is in
Da oggi tocca chiamarti Lilluz Van Pelt
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