lunedì 11 dicembre 2017

razzista

Stasera in treno, poco prima di scendere alla mia fermata, un tipo, un ragazzo di colore un po’ più alto di me, mi si mette dietro, mi si attacca proprio alle spalle. Una distanza imbarazzante. Io mi sposto di lato e quello continua a starmi dietro, letteralmente sul culo. Al che mi giro e gli dico: “Aria. Distanza.” Lui mi guarda come se fosse sorpreso, sbatte gli occhietti, e risponde: “Razzista.” “Bello” gli dico, “io e il razzismo siamo due mondi a parte, però se uno mi si attacca al culo, due sono le cose: o mi vuole fottere il portafogli oppure mi vuole fottere e basta. La puoi chiamare come ti pare, ma di sicuro non è razzismo.” Quello mi guarda, stavolta a distanza di sicurezza, e fa: “Razzista.”

3 commenti:

sinforosa c ha detto...

Pensa a tutti quegli uomini, bianchi, che lo fanno quotidianamente con le donne, quello di stare attaccati al...
sinforosa

amanda ha detto...

Mi sono presa della razzista perché ero rimasta senza campioni gratuiti di un collirio, siccome quando li ho li do volentieri alle famiglie in difficoltà, la cosa diventa un obbligo e non un piacere. Mi sono presa della razzista perché ho pregato di rispettare gli orari degli appuntamenti per il rispetto dovuto agli altri pazienti. Mi sono presa della razzista quando sono sbottata alla centesima volta che ho chiesto gentilmente di non spostare le rampe per la sedia a rotelle di mio padre perché era pericoloso scendere con le rampe storte allo stesso ragazzo che per novantanove volte ha detto sì sì ma ha continuato a spostarle. Il fatto è che se si vuole essere rispettati bisogna rispettare a prescindere dal colore della pelle

Anonimo ha detto...

ora si diventa razzista per qualsiasi piccola sciocchezza,basta che uno la pensa diversamente da un altro e questo fa parte sempre del "politicamente corretto"...

Mike Lenzi

P.S. anch'io faccio parte del mondo dei colliri