giovedì 8 novembre 2018

la legge bacchelli per beppe costa


Trovo doveroso e giusto, in un Paese che si fa vessillo di frasi ambigue come "aiutiamoli a casa loro" aiutare a casa sua, la nostra stessa casa, uno dei nostri poeti, uno che ha dedicato la sua intera vita a sollevare i cuori attraverso l'uso della parola e dei libri, che sembrano ormai sempre più oggetti alieni, caduti sulla Terra dal cielo, tanto affascinanti quanto incompresibili. Lo trovo moralmente imprescindibile. Perché non è vero, come diceva Moravia, che di poeti ne nasce uno ogni cento anni, però non sono tanti, e di quei pochi che abbiamo dobbiamo prenderci cura. 

E di seguito una sua poesia: 

quanta tenerezza e follia insieme 
dolce l’odore si insinua e prende 
e resta fra le mani nella mia notte insonne 
mentre ti guardavo sognare intrecciavi le dita 
alle mie scostando con dolcezza i tasti 

cos’è naturale amarti allo spasimo 
o vederti ridere di gioia? 

cos’è naturale vestirmi come un frate 
alla tua chiesa? 
e confessare a te tutti i miei peccati 
di averti presa tutta la notte 
di scivolare dentro il tuo destino 
di sentirti sospirare tutto il tuo piacere? 

cos’è naturale averti addosso pelle contro pelle 
avere i tuoi colori dentro gli occhi 

quanta tenerezza 
sentire il tuo respiro mischiato al mio 

cos’è naturale, forse innaturale amarti 
come sarebbe possibile avere il tuo pensiero 
averti tutta mia senza scadenze 

cos’è amore mio, non lo so 
tu sei cosciente 
tu quando ami non è tanto per dire 
tu dici amore non per trasgredire 
tu, se mi chiami amore, 
lo dirai per sempre... 

Beppe Costa

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