Oggi riflettevo sul fatto che, almeno per i piccoli autori ed editori della poesia come siamo, (forse) i premi più seri sono quelli piccoli con quota di iscrizione. I premi grossi e gratuiti, infatti, tendono a premiare i soliti nomi che fanno curriculum per ricevere fondi. E questo mi faceva pensare a questa piccola contraddizione: al fatto cioè che, all’opposto, è ormai opinione comune che gli editori più seri in poesia sono quelli piccoli e gratuiti. Quindi che succede? Che molti piccoli autori cercano piccoli editori seri con cui pubblicare gratis per poi iscriversi a piccoli premi seri a pagamento e riceverne le conferme che dai premi grossi e gratuiti così come dalle grandi case editrici a cui ambiscono non riceveranno (forse) mai.
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