Quando fai i conti con te stesso e ti accorgi che – come in una parodia di Quattro matrimoni e un funerale – tu volevi essere Hugh Grant ma invece ti è stato dato di essere Gareth, il satiro fracassone col cuore troppo debole a cui dedicano la più sublime poesia. Tu dirai che Gareth non è bello ma è comunque un tipo, uno che lascia il segno, però – proprio come nella vita – Hugh Grant, come qualsiasi altra comparsa, alla fine trova l’amore in una scena bagnata, Gareth ci lascia a metà della storia. Fra tanti matrimoni l’unico funerale è il suo.
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