Mi stupiscono sempre quelli che da una parte mi esaltano: “tu sei un editore bravissimo perché sei diverso” e dall’altra mi chiedono, per resistere, di fare un po’ come tutti gli altri, perché evidentemente la mia diversità da sola non basta. Ma fare a quel modo, chiedo, non è già un compromesso? Il segreto, mi insegnano, è tenere, all’italiana, i piedi in due staffe: essere diverso per qualcuno e come tutti gli altri per tutti gli altri.
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