giovedì 1 agosto 2019

eleganza

Da ragazzino, quando era mio insegnante alle medie, me lo ricordo come una persona taciturna, schiva, timida, che è un po' un retaggio delle nostre terre, e mi sembrava anzi uno che teneva le distanze. A confronto con altri sindaci ben più istrionici e viscerali di lui (Campanella, Petrelli) un po' ci perdeva in immagine. Eppure, col senno di poi, o meglio da quanto mi occupo della rivista Locorotondo e sto approfondendo certi aspetti della nostra ricerca storica, devo dare atto a Lelio Conte di essere stato uno dei sindaci che più ha avuto a cuore la crescita culturale di questo paese e l'orgoglio delle nostre origini. Molti dei libri e delle ricerche a cui ancora oggi facciamo riferimento hanno il suo patrocinio in calce. Che uno potrebbe anche dire, anzi mi è stato proprio detto, che quelli erano gli anni '80 e allora c'erano i soldi e si potevano spendere, ed è vero anche questo. Ma io un sindaco che se c'ha i soldi li usa per finanziare la pubblicazione di libri di ricerca invece delle solite opere pubbliche non ne ho conosciuti così tanti in vita mia, e c'ho più di quarant'anni. Ma soprattutto, questo veniva fatto con quel tipico silenzio che col tempo e l'esperienza ho scoperto essere una forma di pudore, e di eleganza, come ormai se ne vede troppo poca.

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