Oggi Lino Angiuli mi parlava di una antologia critica in cui è stato inserito, se non sbaglio insieme a Piersanti, nel gruppo della Linea Antropologica. Io che, sono sincero, di Linea conoscevo solo quella Lombarda, ne sono rimasto affascinato. Perché non si tratta, per chi vi rientra, di scrivere poesie liriche o di ricerca, o di cercare nuove forme di introspezione o di azione, ma la poesia è solo un mezzo per entrare in un mondo e mettersi a dialogo con esso. In questo senso, lì dove la Linea Lombarda aveva una connotazione radicata e limitata a un luogo e un tempo, persino a un sentimento, quella antropologica si apre a ogni luogo, a ogni uomo, a ogni sentimento, persino il più improbabile. Vi rientrano, per quello che ne penso, molti altri poeti non antologizzati. Uno, più eclatante, è Franco Arminio con la sua Paesologia. Un altro sono io col mio paesino macondiano. Lì mi piace, e lì mi piacerebbe stare.
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