Mi accorgo che siamo in pochi, ormai, a non conoscere profondamente l’Italia. Tutti ve ne sanno dire qualcosa. Questa ragazza alta e bionda, per esempio, che ride continuamente, fischietta Les Noces e legge il «New Yorker». Non ha più di 23 anni, s’è laureata il mese scorso in una università americana, è la seconda volta che viene in Italia. La prima vi soggiornò tre mesi: Roma, Venezia, Amalfi. L’Italia le piace, ma si domanda se potrebbe viverci a lungo: forse no. Nella grande borsa di cuoio ha un libro, me lo mostra: è un libro sull'Italia, scritto da lei. Fresco di stampa e ben rilegato. Scorro l'indice: «Fascism and antifascism»; «Glory of the past»; «The new democracy»; «Dark future», ecc. Insomma, non manca nulla. Le restituisco il libro con deferenza.
(Ennio Flaiano, Taccuino 1948, in Diario notturno, Adelphi 1994)
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