domenica 20 marzo 2022

censura e lacrime

Stamattina leggevo che ci sono indignati, anche fra i miei amici, perché hanno censurato Orsini. La censura è orribile sempre, è vero, ma volendo essere pratici, chi se ne frega se Orsini non è più su Wikipedia? A parte che Wikipedia non è un’enciclopedia “libera”, ma fa capo a una fondazione che decide cosa pubblicare e cosa no (io ad esempio non ci sono e dovrei esserci), ma veramente c’era qualcuno che andava a cercare la sua pagina? E per far cosa, leggere la sua bibliografia? È vero che non amo Orsini e sono di parte – ho letto un paio di articoli suoi, anche su altre questioni, e lo trovo lontanissimo da me – ma non mi pare che con le sue analisi abbia scoperchiato il vaso di Pandora, ha semplicemente confermato, dall’alto dei suoi ex-titoli accademici, alcune idee di chi la pensava come lui. Anche questa se vogliamo è cultura mainstream, perché non rimette in discussione tutte le carte sul tavolo, conferma soltanto una delle mani in gioco. Anzi, anche la censura fa parte del gioco, perché a modo suo rilancia l’idea come “pericolosa”. E infatti Orsini, nel frattempo che veniva censurato da una parte, ha cominciato a scrivere sul Fatto quotidiano. Ecco, se vogliamo parlare di censura allora, io voglio fare il benaltrista: pensate che sono due anni che non vediamo un film di Woody Allen al cinema, né si sa se lo rivedremo. Questa è seria, perché non è legata a ciò che dice, ma alla sua condotta morale, alla sua storia, cioè si nega ad Allen di esprimersi come artista non perché è pericoloso ciò che fa, ma perché è imbarazzante ciò che è. “Lei è orgoglioso di essere ebreo?” gli chiede un tribunale di integralisti ebrei in una scena di Gigolò per caso di John Torturro. “Sono orgoglioso di essere ebreo… ma anche spaventato…” risponde Allen. Basta sostituire a “ebreo” l’aggettivo “americano” per capire. Proprio come per Chaplin, stanno aspettando la sua morte per rivalutarne l’opera e dedicargli una retrospettiva piena di commozione e di lacrime in lucida pelle di coccodrillo.

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