lunedì 25 settembre 2023

choderlos de laclos

 
Uno degli autori che in assoluto preferisco, Choderlos de Laclos viene principalmente ricordato per il suo capolavoro “anticonvenzionale, immorale e distruttivo”, Le relazioni pericolose (1782), riuscendo nella non facile impresa di scrivere un solo romanzo talmente riuscito da diventare un classico e una delle opere simbolo della propria epoca. Al di là di quello, però, tutta la vita dell’autore è un grumo irrisolvibile di contraddizioni e avvicendamenti affascinanti: nato alle soglie della rivoluzione francese, nel 1741, da famiglia altoborghese, sceglie di dedicarsi alla carriera militare che prosegue per il resto della vita con pigrizia encomiabile e nessuna ambizione a far carriera. Da lì entra prima a servizio del duca d’Orleans, poi si avvicina a Danton, attraverso i quali si adopera attivamente per spodestare la famiglia reale. Dopo la rivoluzione rientra nei ranghi del potere sotto Napoleone che lo incarica come comandante di riserva di andare prima sul Reno e poi a Taranto, dove muore di malaria nel 1803 rifiutando in punto di morte i sacramenti, ragion per cui i tarantini ne distruggono la tomba e gettano i suoi resti in mare. Come autore ha scritto pochissimo, il suddetto romanzo epistolare che lo ha reso celebre (anche attraverso le sue diverse trasposizioni cinematografiche), qualche studio e un’operetta teatrale, e un trattato del 1783, L’educazione delle donne, che quando uscì creò un vero e proprio scandalo – paragonabile soltanto a quello suscitato dal personaggio dell’indipendentissima e spietata Marchesa de Merteuil, vera e propria antesignana di tutte le dark lady a venire –, perché vi asseriva che le donne sono uguali agli uomini in tutto e per tutto, e meritavano quindi di avere l’identico diritto all’istruzione e alla carriera. Ciò detto da un uomo che non aveva alcuna inclinazione né al lavoro né alla carriera e forse avrebbe preferito essere una donna.

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