È molto bello questo clima di fiducia reciproca che si respira quotidianamente nell’ambiente editoriale. Parli con un libraio al telefono e ti dice che le recensioni su siti e giornali non servono a vendere i libri, infatti lui non ne ha venduto uno. Parli con un amico che scrive sui siti e ti dice di lasciar perdere le librerie, che non servono a nulla se confrontate al potere di vendita di Amazon. Vorresti parlare con quelli di Amazon, che un giorno sì e uno no ti causano un problema se sei un venditore, ma ogni volta è come infilarsi nel castello kafkiano. Così parli con uno scrittore amareggiato, che ti dice che gli editori non servono più a nulla nel mondo a venire e se deve fare tutto l’autore per promuoversi è sempre meglio pubblicare con Amazon e sperare in un colpo di culo come Vannacci. Ieri, per chiudere il cerchio, parlavo con una ragazza che si è innamorata di alcune poesie di una mia autrice che ha letto, appunto, su un sito. Le ha amate al punto da screenshottarle per tenerle sul telefono, ma mi chiede se posso fargliene leggere altre. – Se ti piacciono tanto, perché non compri il libro? – Eh, ma due poesie non fanno mica una poetessa, e se poi il libro è una sòla? – Mi chiede allora il PDF del libro per avere conferme, e già che c’è mi manda in cambio il suo per una valutazione “sincera”.
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