Oggi
è scomparso il grande Giuliano Montaldo, uno dei pochi registi italiani
che sono riusciti a imporsi nel mercato statunitense, anzi forse a un
certo punto più famoso negli USA che in Italia, probabilmente a causa
delle sue scelte politiche, che spesso creavano degli scontri fra
militanza e libertà di espressione. Ha esordito nel 1961 con Tiro al
piccione, un film sugli ultimi giorni della guerra visti attraverso gli
occhi di un aderente alla Repubblica di Salò, il primo film
che parla apertamente, con un taglio umano, di quegli italiani (la cui
memoria veniva prima accuratamente censurata) e per questo creò uno
scandalo indescrivibile che quasi gli stroncò la carriera, ma fu solo il
primo di molti. Sono seguite poi una serie di opere di diverso
carattere, fra commerciale (per sbarcare il lunario, anche come attore) e
fortemente impegnato, ma con un respiro sempre epico: fra gli altri,
soprattutto negli anni ’70, il bellissimo Gott Mit Uns, L'Agnese va a
morire e ovviamente Sacco e Vanzetti, il suo capolavoro, per cui lo
ricordiamo ancora oggi e lo ricorderemo sempre.
Nessun commento:
Posta un commento