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venerdì 24 agosto 2018

intimità

Conosco il tuo cuore per dritto e per rovescio, non te lo scordare mai. Il tuo cuore è una giungla, una foresta fitta, un secchio della spazzatura, se proprio vuoi saperlo.  

Carver, Intimità, Da dove sto chiamando, Einaudi

venerdì 1 settembre 2017

trasformare la letteratura in narrativa

...Non è un caso, naturalmente, il fatto che Carver, più di ogni altra influenza letteraria e umana, subì quella del suo editor, il famigerato Gordon Lish. Lish, un bell’uomo dei lineamenti affilati da uccello da preda, è il capostipite di una nuova specie di tecnocrati della scrittura sparsi nei quattro angoli del mondo, ossessionati dall’efficacia, dal funzionare come supremo dovere del prodotto letterario. Il confronto tra ciò che Carver scriveva di testa sua e ciò che ne faceva Lish è una delle più terrificanti e distruttive testimonianze offerte dalla storia letteraria. Sarebbe superficiale sostenere che l’editor renda «vendibile» il materiale su cui lavora. Può anche accadere, ma non tutto ciò su cui l’editor mette le mani diventa oro. La sua vocazione segreta è incomparabilmente più metafisica, più luciferina di ogni ingenua brama commerciale. Ciò che l’editor intende fare, è trasformare tutta intera la letteratura in narrativa. […] E dunque: inizia un’epoca in cui l’eccellenza letteraria coincide sempre più con l’abilità a intrattenere. Lo scrittore: colui che, sorvegliato dal suo editor, che è la presenza umana più importante della sua vita, inventa delle trame. Ciò significa che l’emozione fondamentale che si cerca di suscitare nel lettore è quella del riconoscimento. Come è vero, come mi assomiglia tutto questo! È proprio così! Ma perché questo delicato e incerto prodigio psicologico abbia realmente luogo, lo scrittore deve pagare il suo dazio. Deve, a costo del sacrificio di notevoli aspetti della sua vita del suo carattere, assomigliare il più possibile ai suoi lettori. Essere fatto, come si suol dire, della stessa pasta. Reciproco sostegno, e reciproca corruzione (solo il simile corrompe il simile). L’editor: colui che senza sosta lavora allo scopo di rendere omogenei lo scrittore e il suo lettore. Ed ecco esattamente definita la rivoluzione copernicana che rende praticamente illeggibile, nel 1992 [ad appena 17 anni dalla morte del suo autore], quel mostro emerso dal passato che è Petrolio. Il presupposto della scrittura di Pasolini, infatti, e quasi si potrebbe dire di tutto il suo metodo fondamentale [e del sistema culturale in cui si è formato], è esattamente il fatto che lui, P.P.P., non assomiglia a nessun altro. 

da Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto, Ponte alla Grazie

lunedì 28 agosto 2017

prosa e poesia


La sensazione fortissima che si prova leggendo uno dietro l’altro Principianti e Di cosa parliamo quando parliamo d’amore di Carver, è quella della netta differenza fra prosa e poesia, dove quella di Carver è grandissima prosa (persino nei suoi versi) che riesce a toccare la poesia, sua frustrante ambizione, soltanto nei “tagli” apportati al testo da Gordon Lish.

lunedì 19 gennaio 2015

critica della ragion impura

Comincio a pensare che così come si fanno le recensioni dei libri, si dovrebbe cominciare a fare anche la recensione delle recensioni. Visto che negli ultimi anni e soprattutto con internet, si è venuta a creare una sorta di nuova critica "democratica", aperta cioè a tutti, persino a chi non ha i mezzi tecnici per farla, ma la fa uguale in base al principio che se compro il libro allora posso esprimere un giudizio di valore sullo stesso, allora è anche giusto che la critica si assuma la responsabilità di ciò che dice e di come lo dice. Dico libri, perché è il campo che preferisco, ma si può applicare anche alla musica, al cinema, ecc.
Oggi ad esempio mi è capitato di leggere la recensione abbastanza stupida di una ragazza, che premettendo di non amare assolutamente il genere dei racconti, per tutta una serie di motivi che non ho capito, si mette a recensire un libro di Carver. Analizza i racconti uno per uno, spoilerandone il contenuto, per poi dire, alla fine di ogni analisi, quale racconto le è piaciuto e quale no. Sapete quanti racconti le sono piaciuti dell'intero libro? Nessuno. E sapete perché? Perché sono racconti e i racconti non le piacciono, ma del resto lo aveva già detto nella premessa. La mia domanda è: ma perché, se proprio non ti piacciono i racconti, ti vai a comprare un libro di Carver?