1976. Esce Dentro e Fuori, ultimo disco di Piero Ciampi, ed estremo e disperato congedo dal suo pubblico di un uomo ormai sull’orlo del baratro. Come disse Gianni Marchetti, coautore di molti dei brani di Ciampi, quella ormai non era più musica, erano lettere dal nulla, o come diceva Ciampi stesso, dall’assenza.
Molti dei pezzi sono semi recitati, poesie interpretate su arrangiamenti musicali per lo più notturni, rarefatti. Il primo di questi pezzi si intitola L’incontro, e dà il la a tutto il disco. Molti all’epoca lo interpretarono come una canzone d’amore. In realtà parla del rapporto con sua figlia. Ciampi si era separato circa un decennio prima e sua moglie, lasciandolo, si era portata via la figlia. Il pezzo prende ispirazione da un incontro avuto con lei ed esprime i timori e tutta l’ansia di un padre che, dopo anni, vede riflessa negli occhi di sua figlia l’immagine di un estraneo. Ho ancora posto nella tua vita?, si chiede Ciampi. Forse no, conclude sconsolato.
Il pezzo nasce come un provino, con Ciampi che, com’era sua prassi, improvvisa il testo in studio, a occhi chiusi, sulla base del pianoforte. Tale fu l’emozione suscitata nei tecnici da questa sua performance, che venne mantenuta e poi inserita, con alcuni aggiustamenti, come brano di apertura di un album bellissimo, molto molto triste, e ancora oggi non del tutto compreso.
3 commenti:
Parole e interpretazione struggenti. Credo che a volte il male di vivere non abbia una spiegazione specie se nemmeno una figlia e il dono di tanto talento riescano a fare intravedere un barlume di speranza....
chissà com'è difficile essere figli di persone così complesse in quell'età in cui si richiedono solo presenze e certezze
un pezzo bellissimo, commovente e doloroso, che fornisce parecchi spunti di riflessione, non lo conoscevo, grazie...
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