sabato 13 ottobre 2012

individualismo e italianità

In seguito al mio pezzo di ieri su handicap, sesso e chiesa, ho ricevuto vari commenti, pubblici e privati, che mi hanno dato prova di quello che già da un po’ considero il punto nodale nella questione italiana, quella che, se da un lato ci rende un bellissimo popolo, dall’altra fa di noi un pessimo Stato. E cioè l’incapacità di andare oltre noi stessi e di concepire un qualsiasi problema come qualcosa che vada oltre il nostro orticello. Siamo, cioè, culturalmente incapaci di considerare un qualsiasi problema serio o importante, a meno che non ci riguardi o riguardi qualcuno la cui storia ci ha commosso o per cui proviamo una forte empatia (io lo chiamo il canone De Filippi). 
Ora, l’amico di cui parlavo ieri ha un handicap, non può trombare, e dovrebbe. Io non guido, quindi non posso portarlo a puttane, come qualcuno suggerisce, ma potrebbe farlo qualcun altro. Il fatto è che portare a puttane lui risolve il suo problema, non il problema in sé. Il problema rimane per gli altri. Possibile che non si riesca mai ad astrarre qualcosa dal suo contesto, che si resti attaccati alla singola lettera senza concepire mai un’idea più grande, d’insieme? 
Ecco, noi italiani in quello siamo bravissimi, risolvere il problema del singolo individuo per lavarci la coscienza ed evitare di impegnarci nel mettere a sistema una soluzione vera ed efficace per tutti. È sempre stato così se ci pensate, ed ecco perché i servizi italiani (dai trasporti alle mense ecc. ecc. ecc.) sono fra i peggiori d’Europa. Perché l’idea di servizio implica che si pensi alla comunità e non all’individuo, ovvero a noi stessi.

4 commenti:

Giuseppe Vinci ha detto...

A tal proposito può essere interessante la lettura de "L'anima dell'uomo sotto il socialismo" di Oscar Wilde.
Secondo Wilde “la maggioranza della gente si rovina la vita per un altruismo esagerato e dannoso, per meglio dire, è costretta a rovinarsela”.

Anonimo ha detto...

meditate gente...
http://r0m3o.giovani.it/diari/2602973/ragazze_norvegia_parte_1.html

luciano er califfo.

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/salute/2013/01/28/news/sesso_terapia_disabili-51456966/?ref=HREC2-3


Francesca

lillo ha detto...

ma che bella notizia! :)