giovedì 29 gennaio 2015

io e charlie

A toccare la fede degli altri li si rende cattivi. Ha ragione il papa. Me ne sono accorto l’altro giorno che ho fatto dell’ironia sulla Giornata della Memoria e un mio amico, cresciuto nei valori della Resistenza, s’è incazzato dicendomi: ci sono alcune cose sacre, questa è una, l’altra è il 25 aprile. Ne è una nato una sorta di litigio collettivo, assai antipatico, fra me, lui e altri che hanno commentato il post e alla fine, disgustato, ho cancellato tutto. Che scrivevo nel post? Per sommi capi che forse a incrementare il giorno della Memoria era l’industria cinematografica per produrre quei due o tre film all’anno da trasmettere a fine gennaio, subito dopo i cinepanettoni di Natale, e concludevo con l’infelice battuta: Natale a Dachau. Insomma, ci sono andato pesante, e così ho toccato i nervi scoperti di una fede laica. Lì mi sono accorto di una cosa, che proprio quel giorno, mosso dagli stessi identici motivi e con gli stessi identici modi, io sono stato Charlie Hebdo. Ma davvero Charlie, non come molti che lo hanno scritto per partecipare al dolore e poi basta. Ho fatto dell’ironia alla Charlie che ha portato per alcune ore un po’ di nervosismo a tutti, e nulla di realmente costruttivo. Sono stato Charlie e non ne vado per nulla fiero, aggiungo. Però mi viene da dire anche questo, che inneggiare alla libertà di satira o d’espressione – di qualsiasi genere e contro qualsiasi fede – se poi non si è pronti, per primi, a calarsi le mutande in piazza fa molto Europa, non quella illuminista di Charlie Hebdo ma l’altra più antica, più ferocemente radicata, dove tutti sono sempre un po’ impacciati con l’autocritica ma sempre bendisposti a dare del coglione al prossimo. Insomma, serve tanto equilibrio.

2 commenti:

amanda ha detto...

Io penso che l'esercizio della Memoria collettiva sia doveroso, specie ora che l'età si sta portando via gli ultimi testimoni, specie ora che si legge poco o niente, la Memoria collettiva riguarda la Shoa, come la strage degli Armeni, come Sabra e Chatila, come le stragi fasciste con le bombe su aerei e treni, come gli Indiani d'America, tutte le situazioni in cui l'uomo ha ucciso con ferocia e determinazione per desiderio di sopraffazione, per motivi economici velati da motivi religiosi. Mai si deve dimenticare per restare umani, mai

marian. ha detto...

io ne ho parlato coi 'gnari' puntando sulla riflessione che è impensabile decidere della vita di altre persone solo per un capriccio ideologico; ne è scaturita una piacevole chiacchierata, delle riflessioni anche inaspettate tipo "sono d'accordo ad uccidere chi uccide" e "ma hitler non ha colpa, la colpa maggiore è di quelli che gli ubbidivano" e un bel foglio pieno di parolacce (e via la loro felicità di poter scrivere ciò che è vietato in forma orale) liberatorie contro il coglione hitler i suoi servi schifosi. Foglio che alla fine della giornata è stato simbolicamente ridotto in pezzettini. Non volevo fare nessun omaggio particolare alla giornata (che di stermini si può parlare ogni giorno che di stermini è carica la storia, che stermini si sono macchiati qua e là vari imperatori del male e del bene), ma poi ho mediato così come ho scritto e non mi è dispiaciuto affatto.