giovedì 15 settembre 2016

io che amo solo te

3 commenti:

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Faccio un'osservazione da niente: Jannacci comincia "a cappella", non accompagnato, e quando entra il piano, al sec. 48, è perfettamente intonato. Sembrerà il minimo per uno che fa il cantante di mestiere, e dovrebbe essere così, ma dubito forte che uno dei cantanti che girano oggi sappia farlo.

Il fatto è che Jannacci era un vero musicista, proprio come Endrigo, anche se Jannacci di studi regolari ed Endrigo no, o molto meno, mentre la musica pop di oggi è popolata di personaggi che non sono musicisti, non sono cantanti, forse pensano a sé come a poeti ma non so. NOn sto facendo il laudator etc, cosa che effettivamente di solito sono; dico che la canzone, come si presenta nella composizioni di Endrigo, Jannacci, Battisti etc, è una forma musicale ed espressiva perenta, che non c'è più in quella forma. Non solo non c'è più, ma si direbbe che i musicisti pop italiani di oggi non la riconoscano e non siano neanche più in grado di riprodurla (imitarla) plausibilmente. Guarda questo filmato esemplare del magnifico Sandro Di Pisa:

https://www.youtube.com/watch?v=3a_W_Y1V21I

lillo ha detto...

immagino abbia stravinto la forma americana più commerciale, e infatti (parlo per me) ci sono arrivato ad ascoltare questi artisti, all'inizio ho dovuto fare uno sforzo non dico di comprensione ma di adattamento, proprio perché non si sente più questo genere di forma-canzone...

lillo ha detto...

ho visto il video di di pisa. meraviglioso, appunto (anche se girato in maniera che dire vintage è un eufemismo).