Sono appena stato derubato da un abile venditore di rose, che parlandomi a voce bassa e svelta, senza che capissi una sola parola di quanto mi diceva, mi ha convinto a cedergli una preziosissima medaglia di Ganesha che tenevo appesa al collo come ornamento, per regalarla al figlio che stava al suo fianco, nel silenzio orgoglioso degli ostinati ma con lo sguardo di chi non possa desiderare altro al mondo. Il figlio con la pelle olivastra che non mi ha dato niente in cambio, né un grazie e nemmeno una rosa. Quando un prete corre fuori da un albergo urlando: Gesù è scappato! Gesù è scappato! All’improvviso il venditore di rose lancia un grido anche lui, rannicchiandosi su se stesso e tenendosi il piede con forza, come se fosse ferito. Ha appena spiaccicato Gesù, che per scappare si era fatto piccolo piccolo come una formica.
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