giovedì 15 giugno 2017

sciatteria

Premessa: all’inizio non volevo mettermici, ma dopo aver letto il pezzo di Gramellini, che non amo troppo, dico la mia sull’argomento. Cosa è successo: è venuto fuori nelle ultime ore che alcuni passaggi citati nel discorso per il Nobel di Dylan siano presi da un bignami e non dai libri originali. Ovviamente non se n’è accorto nessuno, almeno finché un giornale non ha fatto una ricerca e allora si è sollevata la pietra dello scandalo. Quello che è sfuggito a molti, anche perché non credo lo abbiano letto, è che nel suo discorso Dylan non dice: Ho letto Moby Dick e mi è piaciuto un sacco. Dice che molti dei temi che affronta nelle sue canzoni discendono o hanno cose in comune con gli archetipi che si ritrovano in alcuni grandi classici come Moby Dick o l’Odissea che ha letto da bambino e che gli sono rimasti dentro tanto quanto le canzoni di Buddy Holly o di Leadbelly. Così, e chi ascolta Dylan lo sa, quando nel discorso descrive la fine di Achab, con le acque del mare che si richiudono sopra di lui, Dylan sta ancora parlando di House Carpenter, antica ballata anglosassone da cui discende la sua Man in the Long Black Coat del 1989. Di quei classici, di cui ripete due volte gli interessano i temi, gli archetipi, e mai una volta si ferma a parlare di come sono scritti, cita alcuni passaggi utili alla sua esposizione, riprendendoli probabilmente dal bignami – così come io li prenderei da Internet se dovessi scrivere un pezzo letterario senza volermi impelagare nella ricerca bibliografica – ma con la colpa, più o meno grave, di non aver poi controllato le fonti. È sciatteria, è vero, proprio come dice Gramellini. La stessa sciatteria che ha caratterizzato molta della sua opera, ed è una sciatteria, aggiungo, molto "americana". Ma è, aggiungo ancora all’indirizzo di Gramellini (ed è il motivo per cui scrivo questo post), la stessa sciatteria nei confronti delle fonti che ormai caratterizza tanta stampa italiana, e non solo, con maggiori colpe etiche e ben altre conseguenze sulla vita delle persone.

3 commenti:

amanda ha detto...

Si trattava del discorso di ringraziamento per il Nobel della letteratura da parte di uno che era troppo impegnato per andarselo a prendere il giorno in cui era stabilito che se lo dovesse andareca ritirare. Ho già detto come la penso:più che sciatto, cialtrone

lillo ha detto...

sì, ma in questo caso io stavo parlando male di gramellini :D

amanda ha detto...

Oh lo so