Dovevo uscire con una ragazza. Lei mi dice di essere affascinata da quello che scrivo e dalla mia attività di editore, ma propone di andare in una serie di locali che consiglia lei, dove si possono bere delle cose buone che, sottintende, costano un po’, ma ne vale la pena. Io tentenno. “Tanto tu sei editore!” ripete ogni tanto per convicermi. (Questa non ha capito nulla, penso io). Io che ho sempre pochi soldi in tasca e soprattutto odio buttarli in alcolici, visto che dice di essere tanto sensibile alle parole, le propongo di fare una cosa alternativa: andiamo piuttosto per librerie e ci compriamo dei libri, uno dei quali ce lo regaliamo con dedica in ricordo della giornata passata insieme. Lei mi guarda e fa: “Ascoltami, sei tanto dolce, ma se continui così stasera non te la do”. Ecco, la mia storia triste finisce prima ancora di cominciare.
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