giovedì 16 aprile 2020

domanda 2

Continuo a non capire come si possa ancora lanciare dei concorsi letterari in cui, indifferenti a quanto sta succedendo nel mondo, è richiesto non solo l'invio delle copie cartacee, con tutta la trafila del caso per le spedizioni in sicurezza, ma addirittura (mi è capitato per un concorso) è richiesto tassativamente che il pacco coi libri arrivi, pena l'esclusione, entro una tot data. Cosa che normalmente potrei anche capire, ma dico, vi rendete conto che le poste sono rallentate oltremisura o no? Non era meglio un semplice, asettico, rapido pdf? Che fra l'altro non mi costa nulla e non incide sulle mie finanze in bilico? Ovvero, lo smart working vale proprio per tutti meno che per i giurati di un premio di poesia? Bah.

1 commento:

amanda ha detto...

Devastatori di foreste per giunta