lunedì 6 aprile 2020

la metà che dà il latte

Non ho mai letto un libro della Murgia, ma non ho mai ascoltato un disco intero di Battiato (non ci sono mai riuscito, a parte Fleur, quello sì veramente bello). Fondamentalmente non mi interessa nessuno dei due, e menomale perché se la Murgia avesse toccato uno dei cantanti che mi piacciono mi sarei inalberato anch’io. Però ieri ho notato questa cosa, e la dico, e cioè che esattamente un anno fa, aprile 2019, in molti condividevano i suoi post contro Salvini (“Salvini, tu non sai cos’è il lavoro!”) gridando: “La Murgia lo sa!”, mentre ieri gli stessi la condividevano per schernirla: “La Murgia, come al solito, fa la saputella e parla a sproposito!”. Siamo passati, a un anno giusto di distanza, da un polo all’altro in base all’obbiettivo che ci tocca. E a me pare che la Murgia, insomma, stia messa nell’opinione pubblica come la Diane Keaton di Amore e Guerra, “per metà santa e per metà vacca”, a seconda della metà che serve. Ma sempre meglio, come diceva Woody Allen, la metà che dà il latte.

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