Michela Murgia in dialogo video con Chiara Valerio sul concetto di dipendenza fra testo e musica a partire dai libretti di Mozart scritti da Da Ponte, dice di Battiato (preso come esempio) che quello dei suoi testi è intellettualismo fine a se stesso, cioè non dice nulla, non va da nessuna parte nel significato, mette insieme tante belle citazioni ma poi finisce lì. Il significante, aggiunge la Valerio, sta nel suono applicato alle parole, come del resto succede nella maggior parte delle canzoni; Battiato ci mette in più il ritmo, il ballo: il suo è intellettualismo "ballabile". Non è necessario comprendere tutto.
Per la Murgia, però, questo è un demerito: un testo dovrebbe comunque significare, non può ridursi tutto a pura suggestione sonora, perché così diventa un "grande inganno", semplice edonismo, spesso inutile. Battiato non è così inutile (anche se la Murgia ammette di non arrivarci), ma credo che nelle sue intenzioni la scrittrice stesse provando ad accennare a qualcosa di assai più profondo sul senso e sul ruolo di un autore oggi, che non è riuscita a esprimere come avrebbe voluto.
Per la Murgia, però, questo è un demerito: un testo dovrebbe comunque significare, non può ridursi tutto a pura suggestione sonora, perché così diventa un "grande inganno", semplice edonismo, spesso inutile. Battiato non è così inutile (anche se la Murgia ammette di non arrivarci), ma credo che nelle sue intenzioni la scrittrice stesse provando ad accennare a qualcosa di assai più profondo sul senso e sul ruolo di un autore oggi, che non è riuscita a esprimere come avrebbe voluto.
Infatti, poco dopo Ray Banhoff (giornalisa musicale) scrive un pezzo indignato su Rolling Stone in cui risponde alla Murgia: "Basta con questo approccio letterale da marxisti anni 70", basta con quest'idea che debba esserci per forza un significato. "Dobbiamo smettere di rompere le palle alla gente e farla sentire in colpa e ignorante", che scritto così è come ammettere che i testi di Battiato, anche se danno l'idea di significare qualcosa, mi fanno sentire non-ignorante proprio perché in fondo al cuore io so che non significano nulla, l'importante è che mi facciano "sognare" (dice proprio "sognare" rincarandone il carattere edonistico). A questo punto non so cosa sia più offensivo per Battiato, se l'opinione della Murgia o la difesa di Rolling Stone.
Intanto, avverte il giornalista, si stanno organizzando i primi gruppi di fan pronti all'insulto verso la Murgia. Vincenzo Ostuni, che non ha voglia di vedersi il video Murgia+Valerio ma vuole capire cosa è successo, chiede sulla sua bacheca il riassunto della polemica, ovvero sintetizzare il dibattito critico in poche battute (alla Battiato, insomma). Qualcuno glielo spiega: "Battiato dice minchiate". Un follower commenta: "Oh, finalmente qualcuno lo ha detto". Il re dunque è nudo!
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