sabato 23 aprile 2022

felicità

Stamattina, ripensando a quella frase infelice ma tutto sommato sensata di Orsini, che si può essere felici anche sotto dittatura, ho ricordato mio nonno cresciuto nel fascismo, e anche lui è stato un uomo felice. Mio nonno era un contadino del sud, quindi era fascista e realista (cioè credeva al re e al duce) e una volta che gli chiesi del duce mi disse che da soldato, prima di finire prigioniero in Grecia (dove andò da conquistatore e finì conquistato), lo aveva anche incontrato (“un bell’uomo!” me lo descrisse). Mio nonno era un contadino senza diritti, a tratti disprezzato da mio padre e mio zio perché lavorava come una bestia da soma dall’alba al tramonto, senza mai ribellarsi al padrone, e se alzava la voce era solo per prendersela con mia nonna. E quando è morto, dopo una vita di lavoro, aveva una pensione vergognosa, eppure mio nonno è stato un uomo felice, davvero, perché la vita nei campi gli piaceva e credeva in Dio e in una vita dopo la morte in cui rifarsi. Non solo, mio nonno viveva in un paese talmente felice che qui al referendum votarono monarchia, ma la base politica del nostro borgo resta tuttora fascista. E solo quei tre o quattro infelici, ovvero socialisti e antifascisti, non se la passavano bene. Era un paese talmente felice il nostro che persino Bianciardi quando venne a viverci per qualche mese ne restò disgustato. Perché la verità è questa, si è felici solo a patto di ingoiare le cose, se appena appena ti si fermano in gola allora sei già condannato all’infelicità. E la colpa è tutta tua che non le accetti. Quindi, ripensando a Orsini, a chi comunque gli dà ragione e si lamenta con lui, mi verrebbe da chiedere: Ma perché dite che Orsini ha ragione e poi fate l’opposto di ciò che dice? Perché vi lamentate? Non siete forse vivi? Non respirate l’aria intorno? Non ridete di tanto in tanto? Non avete quel minimo di libertà che vi basta a essere felici? Che altro volete? Non vi basta la convinzione che in fondo avete ragione ma sarà la storia a fare giustizia per voi? Non è meglio restare in silenzio a guardare e stare sereni? Pensate che poteva andarvi peggio, potevate nascere nel paese di mio nonno, che a malapena sapeva leggere e di quelli come me, che scrivono, diffidava.

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