mercoledì 20 febbraio 2013

mi faccio i fatti miei

Mi faccio i fatti miei prendo un bicchiere
infilo le cuffie – Miles latte e miele –
la tromba del giudizio e più non sento
il biascicare violento contro il muro
le unghie nella carne dei tappeti
il sangue che batte nelle tempie di
Pistorius quando punta la pistola
oltre la porta e affonda senza più
misericordia quattro colpi
nel corpo senz’amore di una donna
angelo lui vendicatore e puro
– come in un film di Tarantino –
perduto nella storia o nell’errore
di dar la caccia al Santo Padre fuggitivo.

11 commenti:

amanda ha detto...

decisamente meglio Miles e latte e miele

Anonimo ha detto...

Tarantino ci induce a immedesimarci nell' eroe vendicatore e a godere della sua furia vendicativa, è un meccanismo furbo che sfrutta le nostre frustrazioni. Film violenti del calibro di "Taxi Driver" e "Arancia Meccanica", invece, lasciavano alla fine un senso di inquietudine grazie ai finali aperti e pessimisti.


Francesca

lillo ha detto...

il cinema di tarantino mi lascia sempre dubbioso.

amanda ha detto...

a me dudbbbbbbbbiosissssssima

Anonimo ha detto...

Invece di fronte alla carneficina finale di "Il Mucchio Selvaggio", per esempio, dubbi non se ne hanno.
Perchè la violenza diventa epica, atrocemente pessimista, CONSISTENTE.

Francesca

marian. ha detto...

Tarantino svela le nostre frustrazioni e dunque i nostri lati oscuri con la naturalezza che meritano perché quei lati oscuri sono autentici, esistono e potrebbero prendere forma da un momento all'altro e lo fa meglio di molti altri registi.

Anonimo ha detto...

Certo, ognuno di noi per difendere se stesso o la propria prole, il proprio territorio ("Cane di Paglia") sarebbe capace di qualsiasi cosa di fronte a un pericolo, anche di uccidere. Trovo che questo sia naturale, non parlerei di "lato oscuro".

Le frustrazioni, al contrario, non hanno nulla di naturale, sorgono a causa delle costrizioni sociali, sono assolutamente artefatte e Tarantino, a mio avviso, non svela, ma strumentalizza le nostre frustrazioni. Trovo sia un meccanismo tutt' altro che naturale, direi anzi artificiale. Concordo, lo fa bene, ci usa meglio di altri registi, altrimenti non si spiegherebbe il grande successo di pubblico. Perchè ad alcuni sorgono dei dubbi? Perchè si accorgono di essere condotti in un meccanismo perverso che li sfutta e li porta a esaltarsi di fronte a scene di iperbolica violenza. Che resta (tranne in pochi casi) fine a se stessa, puramente estetica, INCONSISTENTE.

Questo è solo il mio punto di vista, sia chiaro.


Francesca

marian. ha detto...

benissimo, la frustrazione è un risultato non un processo. uno è frustrato perché non fa una certa cosa, non esprime certe emozioni, perché vive una vita che non sente. il fatto che sorgono a causa di costrizioni sociali le rende molto naturali per il semplice fatto che tutto ciò che è sociale è anche naturale, tutto ciò che è sociale entra a far parte di una relazione inossidabile tra la mente dell'uomo e il mondo in cui vive. Magari Tarantino ha la mano pesante, ma tutta quella violenza, estetica va bene, è il sogno cattivo dell'umana mente la quale, ragionevolmente condotta alla mediazione, evita di scatenarla. ovviamente è il mio punto di vista.
Quanto mi piacciono i punti di vista!!! ;)

Anonimo ha detto...

"il fatto che sorgono a causa di costrizioni sociali le rende molto naturali per il semplice fatto che tutto ciò che sociale è anche naturale".

Dissento. Società e natura sono due territori completamente diversi. In natura certe nevrosi e psicosi non si verificherebbero.

Funzione catartica?
Eh... siamo messi maluccio se quello è il sogno cattivo dell' umana mente.
Ci dovremmo sfogare in altro modo... più sano, NATURALE, a mio avviso ;-)

Francesca

marian. ha detto...

dissento.
società e natura sono una il prodotto dell'altra. La mente umana costruisce tutto ciò che è sociale e allo stesso tempo ne è influenzata, altrimenti non si spiegherebbe perchè l'uomo è passato dalla clava alla pistola; in natura le psicosi sono all'ordine del giorno, altrimenti non se ne spiegherebbero le distorsioni (della natura), le anomalie, le infinite sfumature; cos'è una psicosi se non qualcosa a cui l'uomo stesso ha attribuito il valore di psicosi? l'uomo ha un bisogno vitale di organizzare il suo mondo e quindi la società; è proprio la grandiosità della mente umana che la rende capacissima di non usare la violenza come unica forma di riposta a chi cerca di "sabotare" il controllo che egli tenta, tenta, tenta, tenta di avere sulla realtà. E' alla fine che concordo con quanto hai scritto, cioè sul fatto che dovremmo trovare altri sfoghi alle frustrazioni;ma chi lo fa? solo chi è capace di ri-equilibrarsi continuamente e dunque chi usa mente e cultura (intesa come prodotto sociale) in modo costruttivo.

Anonimo ha detto...

Marian, il discorso è complesso e lungo, Lillo ci picchia :-D.
Dico solo che l' uomo deve per forza di cose collaborare con i propri simili, sono necessarie delle regole, certo, ed è per questo che nascono le società. Le società arcaiche sono quelle meno restrittive, la nostra "moderna" è fortemente inibente, intervengono fattori culturali, RELIGIOSI, la morale. I nostri istinti naturali vengono repressi e sorgono nevrosi e psicosi.
Altri sfoghi alle frustrazioni:
IL SESSO (liberare la libido, viva Freud :-), niente prodotti sociali.
Ecco il modo migliore per riequilibrarsi :-)


Francesca