La vita è cosa assurda la vita è senza scampo se 
legato all’albero maestro 
ti ho persa dietro un paravento 
da cantiere. Io lo credevo – sciocco – 
cielo profondissimo e notturno 
invece camuffava impalcature 
il tuo cuore anch’esso di ferraglia 
sublime e sordo pure qui 
che avanza la tempesta 
che il vento scuote nelle ossa il telo azzurro e pare 
un mare che si gonfia esplode
un finto mare per anguille senza voce 
senza affetto 
senza più un biglietto nel diluvio 
per persone sole ormai 
vedove di marinai 
neppure di poeti che ne cantino la morte a lungo 
e controvoglia.
 
2 commenti:
però non ho mica voglia di vederti di nuovo a pezzi per leggere bei versi
non sono a pezzi, serena. solo un po' avvelenato :)
Posta un commento