Dopo che gli altri si sono quietati nel sonno, per passare il tempo nelle lunghe notti riordino come capita le mie cose, e mentre straccio e butto via carte che non desidero rimangano, se trovo delle prove di calligrafia o uno schizzo buttato giù per divertimento da persone che non ci sono più, con che vivezza quei giorni rivivono in me! Ma anche la lettera di una persona ancora in vita, se è passato molto tempo, mi fa pensare alle circostanze e al tempo in cui fu scritta, e mi commuovo. È davvero triste che gli oggetti personali, un tempo familiari a chi li usava, rimangano immutati nel tempo, indifferenti.
Kenkō, Ore d'ozio, trad. Luisa Randazzo, Marsilio 2014
1 commento:
Struggente
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