Ieri ho capito una cosa, che a volte gli autori che ti scrivono sono maleducati non perché sono nati cafoni, ma proprio perché sono stati educati male. Nel senso che sono cresciuti in un ambiente editoriale dove i libri di poesia coi piccoli editori li pubblicavi sempre a pagamento e quindi, se ti pago, pretendo. Adesso che in qualche modo sta cambiando l'ambiente editoriale e l'editoria seria, per quanto piccola, tende nella direzione etica ma per certi versi masochistica e destinata al fallimento finanziario della pubblicazione gratutita, tutti vogliono la pubblicazione gratuita ma continuano a trattare te e molti tuoi colleghi, indiscriminatamente, come editori a pagamento: cioè, io non pago, ma pretendo, perché in qualche modo mi ricordo che si fa così. Che è un po' lo stesso meccanismo che anima i miei gatti per la pappa, e guai a cambiare loro il piatto.
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