Il mio amico Toni mi dice che secondo lui il mio racconto Lettera a un editor più che a un altro è stato scritto da me stesso a me stesso, perché sono un personaggio bipolare: in realtà l'autore che c'è in me vuole e cerca ripetutamente di uccidere e soverchiare l'editore, che resiste e per vendetta lo schernisce nei mille ritratti di sfigati che ronzano intorno alla casa editrice. Interessante teoria, su cui continuo a rimuginare.
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