Solo un paio di anni fa in molti fra noi ritenevano che Donald Trump fosse il male. Non in quanto entità soprannaturale o cattivone dei fumetti, ma come massima espressione di tutti gli aspetti peggiori della cultura occidentale – un concentrato di merda purissima – arrivato al massimo grado del potere per far danni. Poi Trump è scomparso con una scenata degna di un film americano – l’assalto al Campidoglio da parte dei suoi barbari – e noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo, rimuovendolo dalla nostra memoria, o declassandolo a barzelletta pseudo-berlusconiana, o sostituendolo con un altro cattivone dei fumetti, Joe Biden “il macellaio”. Invece no, per quanto Biden sia il pessimo presidente che è diventato quasi per necessità, al grido di “Dateci tutto, ma non più Trump!”, quest’ultimo resta il vero male. E lo si vede adesso quanto ha lavorato nell’ombra per la diffusione del male, proprio in questi giorni che sta facendo a pezzi il suo stesso paese in attesa di ricandidarsi. Non a caso tutti i giudici ultraconservatori che hanno favorito l’annullamento del diritto di aborto in America erano stati posizionati lì da lui – che poi ha inneggiato Dio, cioè se stesso – così come quelli della Corte Suprema che ieri ha stabilito che l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) non può fissare dei limiti alle emissioni di gas serra delle centrali a carbone, annullando di fatto qualsiasi piano di riconversione ecologica per uno dei paesi più inquinanti del mondo, e creando un precedente che avrà un effetto domino per tutti gli altri paesi che non erano favorevoli a cambiare la propria produzione energetica in chiave “green”, mandando di fatto a puttane tutti i bei piani di riconversione ecologica del pianeta.
1 commento:
Già
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