Ecco un autore che mi chiama quattro volte in un giorno (due ore e mezzo perse al telefono) per spiegarmi il suo progetto editoriale, perché vuole assolutamente pubblicare con me, aggiungendo scherzosamente che adora il Salento per venirci a fare le vacanze, quindi se ha l'editore in Puglia possiamo organizzare le presentazioni estive e prendere due piccioni con una fava. Il suo progetto è anche bello, lo dico, ma io alla quarta chiamata gli avevo già messo la croce sopra come molestatore seriale. Questo la settimana scorsa, quando mi saluta dicendo: Allora aspetto tue, Antonio, ci sentiamo presto. Infatti mi richiama oggi: Visto che è passata una settimana ho pensato che avrai già letto. Io sinceramente non ho nemmeno aperto la sua e-mail. Oh, mi dice l'autore, Antonio sia chiaro che io non ho nessuna fretta. Possiamo pubblicare anche fra un anno. L'importante è che me lo dici entro fine luglio.
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