venerdì 15 luglio 2022

il gioco delle tre carte

La politica, come il gossip, non dà molte speranze che si possa uscire dalle chiacchiere. È tutto un teatro d'opera con primadonne, intrighi e traditori. Ma il problema non sono Draghi o Conte o Salvini, o Mattarella, il problema è che non c'è nessun altro per sostituirli. Almeno nel gossip per ogni Ilary scaricata spunta fuori una nuova amante, c'è un ricambio continuo di volti prestati al gioco e in questo senso il gossip, che l'ha assorbita, dà più soddisfazioni della politica. Draghi (che fra l'altro voleva fare il presidente e non il primo ministro) va a casa, e poi? Si va, noi, alle elezioni con Berlusconi, Renzi, Meloni, Letta, sempre le stesse facce da trent'anni. E che risolvi facendo il gioco delle tre carte? Cosa hai risolto finora? Nulla. Continui ad avanzare verso il baratro, verso la scena madre in cui, nella migliore tradizione teatrale, ti uccidono o ti suicidi. Però se ne discute sempre tanto e con passione, ci si avvelena e si fanno scommesse, proprio come se si stesse tutti quanti in platea a godersi lo spettacolo dal di fuori, nella speranza che venga fuori un bel colpo di scena a salvarci la serata. Invece, mi sa, non ci sarà nessun altro colpo arrivati a questo punto, e credo che, per chi può, sia proprio arrivata l'ora di cominciare a pensare a dove emigrare in attesa che si sciolgano i ghiacciai.

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