Guardando la Boldrini che litiga a una manifestazione (sull’aborto libero) con delle giovani ragazze, mi è venuto da pensare che è la stessa donna che pochi anni fa litigava con Salvini per difendere delle ragazzine dall’odio mediatico dei suoi follower (comportati da adulto, gli diceva) e adesso ironicamente le tocca la stessa sorte. Ho pensato anche che la sua risposta, del tutto sbagliata, “allora fatevi difendere da Fratelli d’Italia”, è in fondo la stessa su cui il PD ha fondato (e perso) la sua campagna elettorale: o noi o i fascisti. Ma è anche la stessa risposta di tutti coloro che (nel PD o no) hanno cercato di motivarmi ad andare a votare: se non voti loro allora poi ti farai difendere dai fascisti. Stesse parole, stesso messaggio. Anche le ragazze che, disgustate dalla politica, vogliono cacciare la Boldrini dalla manifestazione rappresentano un po’ quel sentimento della sinistra (ma magari non sono nemmeno di sinistra) per cui “questa nostra battaglia non è tua, perciò non la puoi condividere con noi” (un po’ come fanno PD e Pandistelle). Figurarsi, mi sono detto, che succederà fra qualche mese, quando ci sarà da manifestare per cose come la difesa della Costituzione e allora ci si picchierà in piazza, ma fra di noi, per decidere di chi è la Costituzione. Ma questo (giusto e sacrosanto) desiderio di purismo, di non mischiarsi più col potere (e la Boldrini qui rappresenta il potere, magari benintenzionato, ma è potere), è anche in fondo il sentimento di chi ha passato gli ultimi mesi a dire che la gente è scema o si è fatta incantare dalle chiacchiere del potere (svegliatevi!) e quando sono arrivate le elezioni si aspettava un miracolo tipo che gli stessi scemi si ripigliassero all’improvviso dal sonno e andassero in massa a votare per un partito da zero virgola che nella realtà (con questa legge elettorale) non entrerà nemmeno nei bagni del parlamento. Ma andare a votare, dicendo di voler salvare il paese ma già consapevoli di perdere (si affida ai miracoli solo chi non ha speranza), non è un po’ un atto di resa o di vanità, del tipo “io ci ho provato, ma senza volermi sporcare le mani”? È un po’ come non andare a votare, oppure fare le manifestazioni per una causa comune e cacciare chi non riteniamo degno della causa. Mi pare che in questo ormai siamo tutti sulla stessa barca, che è la grande barca dei poveri. Esserci, pur non rappresentando niente per gli altri e per noi stessi: mi pare che almeno in questo, e con le diverse sfumature che ci contraddistinguono, siamo riusciti ad essere perfettamente uguali e allineati al potere.
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