Stanotte ho sognato che stavo abbracciando una ragazza sul divano del Tamarit e quando mi sono scostato le era rimasto attaccato un lungo ciuffo di peli della mia barba sul collo. – Ma cosa sei, un cane? mi chiedeva lei ridendo. Aggrovigliati nei peli c'erano tre fiammiferi perfettamente asciutti. – Come nella poesia di Prévert, dicevo io per darmi un tono poetico, ma senza molta convinzione e senza nemmeno troppa notte intorno. – Mentre parlavo mi chiedevo com'erano finiti lì, cosa mai volevano significare, e mi dicevo che forse prima di passare ad altro era meglio se almeno alla barba facevo uno shampoo. – Ho cominciato a pensare fortemente all'acqua e in quel momento lì mi sono fregato, perché ho dovuto svegliarmi per correre a fare pipì.
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