Quando
un distributore chiude, lo dico perché ancora ieri ne parlavo con un
altro editore che ha avuto un'esperienza simile, quando chiude e non ti
paga ti brucia forte una rabbia in corpo, che io ci ho messo i mesi a
farmela passare, e solo al pensiero di tutte quelle decine di libri
prodotti a mie spese, venduti e mai pagati, fatturati anzi, così che
alla beffa aggiungiamo il danno, mi sentivo risalire un nervoso che mi
toglieva il sonno. Soprattutto li odio perché quando li
chiamavo mentivano sempre, anche di fronte all'evidenza del fallimento,
sarebbe bastato dire Siamo nei guai, o Troviamo una soluzione insieme, e
giuro sarebbe stato diverso, avrei persino lasciato perdere, accettato
l'ammanco, invece niente, Va tutto bene mi dicevano, anzi Siete voi che
state sbagliando tutto, mi dicevano, scaricando su di me la colpa, e
siccome in quei mesi mi stava morendo un padre io stupido pensavo che
forse era davvero colpa mia, che forse ero distratto, non ci stavo con
la testa, e invece no, erano proprio loro in malafede e adesso mi resta
questa sovrapposizione di una manica di ladri che senza una briciola di
pudore, o pietà, metteva il dito nella mia piaga, si approfittava del
mio dolore, e io cretino li lasciavo fare per sfinimento. La fregatura
che ho preso non me la dimenticherò mai più.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
giovedì 13 febbraio 2025
quando un distributore chiude...
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