mercoledì 16 agosto 2023

amazon

Lettrice mi ordina un libro su Amazon. Glielo spedisco. Le arriva. Il giorno dopo chiede il reso che Amazon le assegna di default e in cui come giustificazione mi scrive: Mi spiace, non era quello che stavo cercando. Così mi rimanda indietro il libro che le devo rimborsare per intero. E siccome sta diventando una prassi comune, con Amazon, comprare qualcosa, utilizzarla per poche ore e poi restituirla come reso per non rimetterci un euro, sospetto fortemente che la signora se lo sia letto senza pagarlo e poi me lo abbia restituito usato, perché con Amazon poteva farlo. Sarei un falso moralista se mi scandalizzassi, ma a questo punto continuo a chiedermi a che serve tutto sto chiacchiericcio che facciamo ogni giorno in rete o sui social per promuovere dei libri, fra pubblicazioni di estratti, pseudo interviste, recensioni o segnalazioni che il lettore nemmeno fa lo sforzo di andare a cercare se poi ha il coraggio di dirmi: Non era quello che stavo cercando. Signora mia, era un libro di poesie, cos’altro stavi cercando? – Invece mi pare che con la politica dei resi di Amazon tutto somigli sempre più alla scatola di cioccolatini di Forrest Gump, dove però se scegli il cioccolatino al latte invece di quello fondente hai la facoltà di rimetterlo nella scatola dopo averlo sputato e riavvolto nella carta. Quello se lo mangerà qualcun altro.

2 commenti:

amanda ha detto...

Dunque comunque la Signora per fare il teatrino avrà dovuto spendere i soldi del reso. Mah

lillo ha detto...

10 euro con corriere, se teneva il libro faceva prima...