Devo dire che dopo le accuse al pubblico di avere un pochino esagerato, durante il funerale di Silvio Berlusconi, nell’espressione del proprio cordoglio toccando delle punte kitsch che erano a tratti imbarazzanti, il funerale di Michela Murgia è stato, nella grandiosa genuflessione corale, quasi uno schiaffo col guanto bianco alla figura dello stesso Berlusconi, che ha incarnato l’opposto speculare della Murgia. Non solo lo ha surclassato (ad agosto!), ma ha toccato delle punte a tratti ancora più imbarazzanti, come quella che ho letto poco fa di una lettrice che chiedeva in un post se si sapesse cosa pensasse la Murgia dell’invio di armi in Ucraina, come se saperlo potesse svilire o confermare l’aura da santino che già si sta formando intorno a lei. Pensandoci mi torna alla mente una frase che disse Paolo Villaggio durante il funerale di Mario Monicelli, rievocando quello affollatissimo di Alberto Sordi. Villaggio disse che a Roma, morire dopo Sordi, era una cosa da stronzi. Mi verrebbe quasi da replicare l’identica battuta.
Nessun commento:
Posta un commento