Primo amore (1978) di Dino Risi, con un grandissimo Ugo Tognazzi e Ornella
Muti è uno dei tanti film minori ma dignitosi dell’ultimo Risi in cui
descrive il confronto spietato col tempo al sopraggiungere della
vecchiaia. Lo fa attraverso il più classico dei soggetti, l’ultimo amore
di un vecchio artista per una giovane ragazza. La storia, tutta basata
sulle atmosfere invernali, sul lento senso di disfacimento dell’uomo
distrutto da una passione eccessiva, va come deve andare fino
a che i due inevitabilmente si lasciano. In un successivo incontro,
poco prima del finale, lei cerca di rievocare momenti intimi che per
lui, che ormai soffre di gravi vuoti di memoria, non hanno più
significato. “Roberta, ecco come si chiamava” dice ricordandosi il suo
nome poco dopo che lei se n’è andata, ed è una di quelle battute che ti
spezzano il cuore. Dopo essersi giocato l’ultima chance di felicità
puntando su un amore impossibile, assoluto, quella battuta dimostra che è
stato tutto inutile, il sogno, l’amore, il coraggio, tutto inutile se
manca la memoria. Lei non lo sa ancora, lui questo lo sapeva, ma per un
attimo ha abbassato la guardia e se l’è dimenticato, e poi ormai
sconfitto dalla vita, dall'età, ha finito per dimenticarselo per sempre.
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