A forza di sentire parlare dello sputtanamento pubblico dell’imprenditore torinese ai danni della sua fidanzata che lo avrebbe tradito, e se sia stato giusto o no vendicarsi così, mi sono chiesto cosa avrei fatto io al posto suo. Ecco che, come ho sempre fatto in vita mia ogni qualvolta mi sono sentito tradito, sarei partito all’attacco scrivendo di pancia una poesia che avrei immediatamente pubblicato così da sputtanare in grande, ma filtrando il tutto con la scusa dell’arte. Posso dire che, versi o bellissimi o meno, le persone coinvolte non ci sono state bene, dunque la vendetta è arrivata, anche se poi, a mente fredda, non posso dire di sentirmene fiero. In effetti, tutta la storia dell’arte è piena di artisti che hanno sputtanato i propri partner fedifraghi, da Catullo a BZRP Music di Shakira, ogni nostra manifestazione artistica, in pittura o scultura come nella letteratura, nel cinema e nella musica, dal melodramma alla musica pop, è tutta un pullulare di corna e tradimenti, sputtanamenti feroci, rivendicazioni, arrovellamenti e vendette sanguinarie, spesso infantili e odiose, altre studiate fin nei minimi particolari, da gustare fredde. Ma vogliamo parlare del più grande di tutti? Giacomino Leopardi, che col ciclo di Aspasia ha sputtanato nei secoli dei secoli, o almeno negli ultimi due secoli, e senza possibilità di replica, la fedifraga Fanny Targioni Tozzetti colpevole di essere finita a letto con l’assai più prestante Antonio? Ecco, rispetto all’imprenditore torinese, Giacomino Leopardi che matura la sua vendetta in versi meravigliosi e assoluti come la lapidaria A se stesso cos’è, un fuoriclasse senza pari o uno stronzone d’uomo talmente grande al cui confronto l’imprenditore, nella sua povertà espressiva, non è che un dilettante? E dunque, lo perdoniamo perché è stato un grandissimo poeta, Giacomino, o cancelliamo i suoi versi dai libri di scuola in nome di un “politicamente corretto” che rinnega ogni espressione animale, nata nel groviglio delle viscere umane – e le viscere umane sono sporche – per avvicinarsi sempre più ai versi pulitini dell’AI, che non conosce tradimento? E di contro, alla povera Fanny che nel nostro immaginario di lettori passa ormai – e passerà per sempre – per la bugiarda seduttrice che non era, cosa diremo? Come faremo a farci perdonare?
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