Stamattina ho incontrato un amico che beve troppo. Alle dieci stava fuori dal bar e aveva già un bicchiere di rosso in mano. Stava seduto per terra davanti al bar. Mi ha chiamato, mi sono seduto per terra con lui. E siccome c’era una bella luce ho tirato fuori il telefono per fargli il ritratto. Lui s’è arrabbiato. – Uno che mi vuole bene il mio ritratto se lo fa nella testa e non col telefono. Non mi piace il telefono! – Gli ho detto che anche Paride mi diceva così. Mi ha sorriso. Poi abbiamo parlato di Mungione e di Franco il rosso, a cui invece il ritratto l’ho fatto. All’improvviso si è fatto scuro in volto. – Ma di che mi stai parlando. Sono morti, sono morti! Sono morti, hai capito? Io sono vivo, hai capito? Io sono vivo! Io non voglio nessuna foto da te! – Mi sono scusato, gli ho detto che non volevo offenderlo con l’idea di fargli il ritratto. – Ma io mi sento già le campane sulla testa, mi ha gridato. Mi sento le campane addosso! – Poi si è tolto le scarpe e mi ha scacciato lanciandomele dietro. – Lilloo-o-o! Ha cominciato a ululare scalzo per strada. Lilloo-o-o-o! Lilloo-o-o-o! E non si capiva più se era arrabbiato o piangeva.
1 commento:
Che tristezza
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