Ho visto adesso adesso la notizia della copertura dei nudi capitolini per il passaggio di Rohani. Si parla di cultura negata e di orgoglio ferito, ma in tutta onestà mi viene da chiedermi: quale orgoglio per quale cultura? Gli italiani sono per loro stessa ammissione degli ignoranti senza pudore (gente che ti dice, candidamente: "non lo so, ma tanto non è grave", oppure: "non lo so, forse è grave, ma dai non sono io il problema", e tira dritto). Non bastano cinquant'anni di abusi edilizi a dimostrarlo? Non le risatine ironiche quando parli di poesia nella terra di Dante? Ma Dante lo sanno tutti che è il più grande di tutti, perché gliel'ha spiegato Benigni... Per qualcuno la parola "cultura" è appunto solo una parola che serve a tirarsela, ma poi gli chiedi di scegliere fra una mostra d'arte e una gara di rutti per passare la serata, e vedrai che molti preferiranno la gara di rutti, perché la cultura sì è importante, ma insomma la vita è una sola. Quindi di che stiamo parlando? Di quale particolare orgoglio? E per difendere cosa? L'identità culturale di chi? Dei ruttofili? Preferisco difendere Rohani a questo punto, almeno lui a quelle statue dà un valore, magari negativo, ma almeno lui le considera. Le vede.
1 commento:
ben detto, ben(e)detto poeta!
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