Mai direttamente le faceva dei complimenti. Anzi ostentava indifferenza e blando interesse. E invece scattava in lui qualcosa di struggente ogni volta che sua moglie usciva dalla stanza, qualsiasi stanza, per brevi assenze. Era impossibile non guardarla con uno scatto sentimentale che lei, essendo ormai di spalle, non poteva vedere. A volte, ma raramente, per quella sensazione che capita di avvertire quando si è osservati segretamente, la moglie si girava all’improvviso ma lui riusciva a spostare gli occhi verso altri interessi manifestando subito segni di fastidio. Neanche a letto i gesti abituali dell’amore avevano una preparazione di parole o di sguardi carichi di un qualche languore. Così lei cominciò a sentire desiderio di tenerezze e di complimenti che non riceveva nelle stanze familiari. E trovò un avvocato che la riempì di parole col quale non arrivò mai all’atto sessuale vero e proprio tanto erano pieni entrambi di lunghi sguardi languidi e di un parlare carico di smisurata ammirazione.
(Tonino Guerra, da Il polverone)
1 commento:
Bellissimo brano
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