So una cosa. Che quando ho aperto il progetto Pietre Vive Editore, quasi quattro anni fa, dicendo che volevo pubblicare poesia, tutti mi prendevano per matto. "Chi cazzo la legge la poesia? Morirai di fame oppure chiuderai per debiti!" Fra alti e bassi, non mi sono mai indebitato con nessuno per i libri. L'estate scorsa ci si chiedeva se la poesia in Italia, editorialmente, fosse morta. Ma io ho pubblicato nell'ultimo anno cinque libri di poesia, tutti bellissimi. E ne ho altri due in cantiere. Vendo. Non numeri spaventosi ma c'è chi li compra. Quest'anno vedo moltissimi editori inaugurare nuove raccolte, nuove collane, tutte di poesia. Cimentarsi, innamorarsi, proporre e pubblicare cose che io sapevo da sempre essere giuste. La verità è solo una, per me. La poesia spacca, persino la corazza delle teste più dure. In alcuni paesi (non il nostro) dà persino voce alla rivolta.
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