Natale e torna l’ansia migratrice
nelle occhiaie, venuta a rannicchiarsi
contro il gelo. Lo guardo
lui l’immagine di me, il gemello
e un poco compatisco: «Guarda là
che brutta cera terminale.
Dovresti smettere di preoccuparti.
Magari un poco soffocarti nel sonno».
Ma non posso. Come stanotte
che stringevo nelle mani le mie mani
e quasi si spezzavano le dita
a forza di costringere il mio nulla.
1 commento:
l’ ansia migratrice, mi ci ritrovo. il nulla è un luogo sicuro, ottimo per superare anche questo Natale
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