Come ormai hanno capito in molti, più delle analisi sui giornali, ormai, valgono le conversazioni sui social per capire chi siamo e dove andiamo, conversazioni spesso di una superficialità imbarazzante, ma che restano, sulla scena del crimine, come le tracce del nostro DNA. Una cosa che ci rivela ad esempio, è quella per cui uno dichiaratamente di sinistra, poco fa, mentre elogiava il modo eroico in cui morì il Che, vero soldato in opposizione agli imperialisti americani, lo metteva a confronto con un certo duce che catturato a Dongo si pisciò addosso. Una immagine gratuita, senza eleganza e senza pietà, motivata solo dall'irrisione e piena di quel culto della forza, in chiave quasi estetica, che si contrappone alla debolezza dei vili e che è, in tutto e per tutto, fascismo.
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