Non so a voi ma a me, forse per deformazione professionale, succede questa cosa qui, qualcosa di simile al Nick Hornby di Alta fedeltà. Tutte le volte che voglio scaricare una persona, mi parte automaticamente nel cervello come una sorta di playlist dei pezzi che lego alla mia storia con quella persona. Ogni volta le tracce cambiano in base alle persone, ma l’ultima è sempre Prendila così di Battisti, che mi dà la giusta energia malinconica necessaria all’occasione. Io parlo con la persona che ho di fronte e nella mia testa parte quel bellissimo sax finale che mi aiuta sempre a trovare le parole giuste, le più delicate o intelligenti o paracule, per dirle: “Vabbè, ciò che è stato è stato, ma ora è finita”. Siccome succede a me e succede a Nick Hornby, a un certo punto ho cominciato a convincermi che succedesse anche agli altri. Del resto ognuno di noi lega certi momenti a delle particolari canzoni, qualcuno lo fa a posteriori, mentre a qualcun altro magari succede in diretta. Anzi, a un certo punto, più ancora che lasciarsi, la parte interessante della faccenda era cercare di capire su che colonna sonora era sintonizzata l’altra persona rispetto a te che le stavi di fronte. Perché una cosa se tu sei sintonizzato su Battisti e dall’altra parte canta Mina (L’importante è finire), un’altra è se contro Battisti ci sono gli Skiantos (Non ti sopporto più!). Una volta mi è capitato di frequentare una ragazza appassionata di musica molto più di me, con cui poi siamo rimasti amici. Lei, mentre la stavo lasciando, mi fissava senza fiatare ma intanto – mi ha rivelato poi – le suonava nella testa Disperato Erotico Stomp di Lucio Dalla. Io le dicevo “prendila così, non possiamo farne un dramma”, e lei mi guardava e pensava a me il giorno dopo, tutto da solo a casa, quando “steso sul divano è partita la mia mano”, e a un certo punto le ho fatto così tanta pena che mentre la stavo lasciando mi ha abbracciato forte e mi ha detto: “Vedrai che anche tu prima o poi troverai la persona giusta!”
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