domenica 17 gennaio 2021

di che parlano

Sul blog di poesia della Rai leggo una poesia di Davide Rondoni scritta in onore di Franco Loi e la trovo brutta. Ne parlo con un amico che, con sufficienza, mi dice: Ma tu ancora Rondoni leggi, tutto quello che scrive sono cazzate. Non mi convince. Vado sul profilo di Rondoni. Leggo un suo post, in cui commenta la recente proposta di trasformare i Musei in luoghi di vaccinazione e invita a non confondere, come stanno invece facendo per pubblicizzare la cosa, la “cura” del corpo con la salute dell’anima, perché a fare confusione si finisce soltanto per svilire pericolosamente ciò che è necessario alla salute dell’anima (che a volte, per scuoterti, non è affatto salutare, né tantomeno edificante). È un pensiero che condivido. Se viene da Rondoni, no, mi dice il mio amico, io non lo posso accettare. Rispetto il mio amico, ma secondo me la sua è una visione di partito. Visione che, ridotta ai minimi termini, fa così: Se non sei con me allora sono contro di te. Fino a rifiutarti in toto. Ed è, aggiungo, il sistema mentale più elementare e vecchio della storia. L’avevano i comunisti così come prima i fascisti, prima ancora i realisti, i borghesi nei salotti, i mafiosi, i tifosi, le bigotte di paese, gli operai in fabbrica, i carbonari, le bande, le guardie e i ladri. L’abbiamo vista manifestarsi in questi giorni in TV, e in tutta l’attuale classe intellettuale e politica di questo paese e di ogni altro paese. L’abbiamo additata e derisa. Ma nonostante tutta questa storia pregressa, non abbiamo mai imparato a guardare oltre. Nemmeno fra “sommi” letterati. Forse perché non pensiamo faccia parte di noi. Anche io, ieri sera guardavo Gli occhiali d’oro di Montaldo, tratto dal libro di Bassani, e pensavo che probabilmente ci sono decine di persone che hanno visto lo stesso film, letto lo stesso romanzo, li apprezzano per il contenuto, il contesto storico, li definiscono capolavori di forma e di stile, ma non hanno capito di che parlano.

 

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