Oggi
una ragazza assai gentile mi ha detto che non vede l’ora che esca il
mio prossimo libro. Mi ha fatto molto contento, ma anche per questo
continuo a interrogarmi sul senso di fare libri, oggi. Spesso leggo
autori che, in omaggio a Manzoni, ironizzano sui propri 25 lettori.
Probabilmente non si rendono conto che stiamo già realizzando, invece,
la profezia/condanna di Andy Warhol, il quale diceva: “in futuro,
ciascuno avrà i suoi 15 minuti di celebrità”. Ecco, allo stesso modo, ma
senza ironia, si può dire che in futuro ciascuno scrittore avrà i suoi
25 lettori, ma non più di quelli, 25 in tutto. Quanti soldi, quanta
fatica, quanto malesangue costa fare un libro, molti non lo immaginano
neppure, e tutto questo lavoro spesso lo si fa perché quel libro lo
leggeranno 25 persone. Quando ci penso, in parte mi risolleva quanto
disse Brian Eno del primo disco dei Velvet Underground, che lo
comprarono in 100 ma quei cento poi diventarono tutti musicisti, ne
furono stregati; in parte continuo a chiedermi che senso ha. Me lo
chiedo soprattutto quando faccio un post buffo su FB per cui prendo
magari 50, 70, 100 like e quei like sono la dimostrazione evidente che
mi hanno letto e apprezzato il doppio o il triplo delle persone che
normalmente comprerebbero un mio libro.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
giovedì 11 marzo 2021
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