domenica 11 settembre 2022

sanità e incazzatura

Mi sento quasi di chiedere scusa a chi ha avuto a che fare con la Sanità pubblica prima di me e io non sapevo quanta frustrazione potesse procurare e non ho capito adeguatamente la loro incazzatura. Mi indignavo con/per loro, ma non quanto avrei dovuto. Le lungaggini burocratiche, il dare tutto per scontato così che non ti danno mai una spiegazione esauriente di ciò che ti serve o che devi fare, il dislocamento assurdo degli uffici, per cui per una autorizzazione devi girare quattro o cinque uffici diversi, a giorni e orari diversi, perdere ore di vita e di lavoro solo per farti firmare un foglio che formalizzi qualcosa che ti era dovuto fin dall’inizio. E quando chiedi ingenuamente: “Ma non possiamo farlo online?” ti guardano quasi spaesati. Ho degli amici che scuotono le spalle rassegnati e mi dicono che funziona così. Forse è il sud, non lo so, e io sono ancora all’inizio di questo percorso, ma mi sento incazzato, e mi immagino l’uguale incazzatura di chi ci è passato prima di me e l'ha subito per anni. È una roba che ti fa invecchiare male. C’è anche del buono, mi diceva un’amica l’altro giorno, se pensi che all’estero molte di queste cure le devi pagare e tanto, e qui sono un tuo diritto. Ha ragione, non bisogna dimenticarlo, però io penso anche che il diritto a cure mediche gratuite dovrebbe essere un nostro fiore all’occhiello, non una scusa per il fancazzismo e l'approssimazione. Io su queste cose non riesco a smettere di innervosirmi.

Nessun commento: